Inceneritore e possibili rischi per la salute (29 ottobre 2009)

INCONTRO A TERLAGO il 29 ottobre 2009

Erano presenti il medico e assessore comunale di Lavis Lorenzo Lorenzoni, il medico Marco Rigo, esponente dell’Associazione Medici per l’Ambiente e l’esponente dell’associazione «Nimby» Simonetta Gabrielli.

Lorenzo Lorenzoni, l’esponente di Lavis ha spiegato le ragioni del no all’inceneritore (che non è un termovalorizzatore come si vuol far credere) e dato informazioni sul deposito delle polveri sottili (nano particelle) in valle, specialmente a causa dell’inversione termica invernale: una cappa di ristagni inquinanti, evidenziata dallo stesso gruppo di lavoro sull’impianto di trattamento termico di Trento.
Ha inoltre ricordato che le sostanze nocive emesse dall’iceneritore si sommano a quelle già presenti e a quelle dovute al traffico, al riscaldamento, all’industria, etc…
Ha anche evidenziato la cautela con la quale si esprime lo stesso studio di fattibilità dell’inceneritore commissionato dalla Provincia a proposito di garanzie per la salute; al punto che alcuni passaggi sono decisamente preoccupati a riguardo e orientati alla non fattibilità.

Il dott. Rigo ha parlato di etica medica, del principio di precauzione e della necessità della prevenzione dei problemi. Il tutto con riferimento particolare ai rischi sanitari derivanti dall’inceneritore.
Ha precisato che le polveri sottili prodotte e liberate nell’aria contengono un miscuglio micidiale di sostanze pericolose; tra queste la tristemente nota DIOSSINA.
Una nota particolare merita l’incidenza del danno sui bambini; questi infatti si “nutrono” di sostanze inquinanati già durante la gravidanza e nella fase di allattamento. Inoltre i limiti di soglia stabiliti per le varie sostanze sono definiti in riferimento a una persona adulta e non sono quindi assolutamente sufficienti a garantire una tutela adeguata ai soggetti più deboli.
In buona sostanza, proprio i bambini che subiscono il maggior danno, NON VENGONO CONSIDERATI da parecchi studi condotti sui rischi prodotti dalle emissioni e dal deposito di sostanze nocive.
Ma ci raccontano che queste sostanze non sono tanto nocive….

Il principio che “nulla si crea e nulla si distrugge” dovrebbe dirla lunga sull’illusione di bruciare pensando di eliminare.

I filtri che eviteranno (forse) le emissioni, andranno puliti.
Le ceneri prodotte andranno stoccate oppure, come in Emilia Romagna, verranno utilizzate per fare materiale edilizio e poi sarà chi abita queste case a respirare.

Simonetta Gabrielli, la presidente di «Nimby trentino onlus», ha parlato del grande senso civico dei cittadini che fanno diligentemente la raccolta differenziata e della mancanza di coinvolgimento nella corretta gestione dei rifiuti della parte industriele e commerciale che ne produce una enorme quantità. Ha poi detto che ci saranno dei ricorsi legali contro il recente bando comunale per l’assegnazione dei lavori per l’inceneritore di Trento, e ogni possibile intervento istituzionale, per impedire la costruzione di questo brucia rifiuti

Commento:
E’ strano come la ricerca allunghi la vita e il progresso sconsiderato la accorci.
Ma che senso ha procedere in questo modo? Perché dobbiamo appoggiare questa contraddizione?
Eppure qualcosa viene fatto….
Parliamo del traffico, delle PM10, della necessità di fare blocchi e restrizioni e di usare veicoli sempre meno inquinanti…
E adesso facciamo l’inceneritore?

Un paese evoluto ma virtuoso non rinuncia a godere del benessere raggiunto: persegue una vita sana, utilizza la sua coscienza civica per sviluppare un benessere collettivo, dove gli interessi dei pochi lasciano spazio alla condivisione del benessere a vantaggio di TUTTI.